DIRETTORE DELLO SCAVO: Prof. Fabio Saggioro

Il monastero di San Benedetto/San Salvatore di Leno venne fondato tra il 756 e il 758 dal re Desiderio, ultimo re dei Longobardi, come monastero maschile nell’ambito di una serie di iniziative di rafforzamento del proprio ruolo politico. Le stesse iniziative che portarono anche, nello stesso periodo, alla fondazione del più noto monastero femminile di S. Salvatore/Santa Giulia di Brescia. Le fortune del monastero di Leno, legate alla sua collocazione rurale e ad un declino nel tardo medioevo e nella prima età moderna, furono differenti da quello urbano di Santa Giulia, ma nel corso dell’alto medioevo rappresentò un importante centro politico e culturale dell’area padana e ed europea.

Da oltre una decina d’anni l’area su cui sorgeva l’antica abbazia di San Benedetto di Leno è stata oggetto di ricerche archeologiche estensive, dopo che dall’inizio degli anni ’90 furono avviate alcune prime iniziative di studio e ricerca sul sito da parte della Soprintendenza Archeologica.

L’Università di Verona è intervenuta con attività di ricerca a partire dal 2014, coordinando le proprie iniziative con quelle della Soprintendenza. L’obiettivo delle indagini è stato quello di studiare l’area più settentrionale del monastero, dove si trovavano attività artigianali/produttive e che offre l’occasione di studiare aspetti alternativi alla vita religiosa del monastero: quelli economici, sociali e ambientali.

Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti resti di edifici e strutture che coprono tutte le fasi del medioevo e che mostrano importanti spaccati della cultura materiale dell’epoca, tra i quali alcuni elementi che precedono la fondazione monastica della metà dell’VIII secolo.

Il contesto di Leno si rivela un sito di straordinario interesse e importanza, non solo per il territorio, ma più in generale per la comprensione dello sviluppo del monachesimo europeo in età altomedievale.

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