About Us

Direttore
Nicola Pasqualicchio

Vicedirettore
Alberto Scandola

Web editor
Paola Zeni
Francesca Cecconi

Traduzione
Carlo Vareschi

Membri

Vincenzo Borghetti
Simona Brunetti
Matteo De Beni
Paola Degli Esposti
Leonardo Gandini
Cristina Grazioli
Denis Lotti
Massimo Natale
Giuseppe Sandrini
Marco Dalla Gassa

Comitato Scientifico

Patricia García (University of Nottingham)
Pierre Katuszewski (Université de Bordeaux-Montaigne)
Frank Lafond (Université de Strasbourg)
Stefano Lazzarin (Université Jean Monnet de Saint-Étienne)
Teresa López-Pellisa (Universidad de las Islas Baleares)
Roy Menarini (Università di Bologna)
Elena Randi (Università di Padova)
David Roas (Universidad Autónoma de Barcelona)
Diego Saglia (Università di Parma)
Benjamin Thomas (Université de Strasbourg)
Simone Venturini (Università di Udine)
Vito Zagarrìo (Università di Roma 3)

Obiettivi della ricerca

L’obiettivo fondamentale e generale della ricerca è verificare quanto e come quel tipo di fantastico “moderno” già ampiamente codificato dalla critica letteraria in riferimento a un orientamento della narrativa nato all’inizio dell’Ottocento in opposizione al “fiabesco” e al “meraviglioso”, abbia trovato realizzazione nel teatro, nel cinema e negli altri linguaggi dello spettacolo. Per quanto riguarda le arti performative dal vivo si tratta principalmente di sviluppare un indirizzo di studi avviato solo di recente e con ancora scarsa sistematicità. In relazione al cinema, si cercherà innanzitutto di rendere meno vaga e onnicomprensiva di quanto finora non si sia fatto la nozione di fantastico, distinguendola, in quanto modo obliquo e trasversale, dai generi della fantascienza, del fantasy, dell’horror soprannaturale.

Non si potranno tuttavia trascurare le zone di intersezione, le parentele tematiche, i comuni sfondi archetipici che con tali generi il modo fantastico in parte condivide. In tal senso, all’interno delle arti dello spettacolo, il confine tra il “meraviglioso” e il “fantastico” può essere certamente tracciato, ma in modo probabilmente meno netto e più problematico di quanto non si sia riusciti a fare in ambito letterario (forse anche qui in modo in parte arbitrario). Per questo motivo, la riflessione critica ed estetica sul fantastico spettacolare potrà riflettersi almeno in parte su alcune categorie della critica letteraria, rimettendone fecondamente in discussione alcune certezze.

Oggetto privilegiato d’indagine saranno comunque quelle opere o quelle performance che, più che rivelare scopertamente la presenza del soprannaturale o del mostruoso, si collocano su un limen, una soglia, muovendosi in un destabilizzante territorio di confine tra possibile e impossibile, dove i paradigmi di realtà, così come le certezze identitarie, sono messi in discussione, consentendo l’accesso alla dimensione dell’insolito e del perturbante. In tale prospettiva il fantastico non si presenta come modalità di intrattenimento ed evasione in mondi immaginari, ma come costante rispecchiamento metaforico delle nostre angosce e paure ancestrali e del loro continuo rimodellamento in risposta agli eventi storici e alle mutazioni antropologiche.

The goal of the research

The general and fundamental goal of the research is to determine how, and how much, what we call ‘modern’ fantastic has been expressed in theatre, cinema and other spectacular forms. With the term “fantastic” we refer to the narrative tendency that originated in the early 19th century”, and has been extensively codified by literary criticism in opposition to the “marvellous”.  As regards live performing arts, the main issue is to follow a path of studies that has been started only recently and is not yet fully developed. As for cinema, we will try to render less vague and all-encompassing the notion of fantastic, defining it as an oblique and cross-genre mode, while also distinguishing it from science-fiction, fantasy and super-natural horror in their being genres.

It will be impossible to ignore the intersecting areas, thematic kinships, common archetypal backdrops that the fantastic mode shares, albeit partially, with the above mentioned genres. In performing arts the boundary between “marvellous” and “fantastic” can certainly be traced, even if less neatly and more problematically than in literature. Thus the critical and aesthetic reflection on the fantastic in performing arts will also project itself on some categories of literary criticism, fruitfully calling into question some acquired certainties.

The research will mainly focus on those works or performances that do not openly state the presence of the monstrous or supernatural, but hold a liminal position, occupying a disquieting twilight zone between possible and impossible, without openly stating the presence of the monstrous or supernatural. As a result, paradigms of reality as well as certainties of identity are questioned, thus allowing an access to the dimension of the uncanny and the perturbing. Through this perspective the fantastic loses its entertaining potentials as a way of escape into imaginary worlds, and becomes, in its incessant reshaping due to historical events and anthropological mutations, a metaphorical mirroring of our ancestral anguish and fears.

Principali temi di ricerca

Main lines of research

Continuità e opposizioni tra fantastico letterario e fantastico spettacolare. Nel caso particolare del teatro l’analisi si indirizzerà anche sul passaggio dalle strategie verbali di realizzazione del fantastico proposte dal testo drammatico alle sue effettive traduzioni sceniche.

The continuity and opposition between literary and performed fantastic. With regards to the theatre, the analysis will also concentrate on the transition from the verbal strategies employed by the dramatic text to the actual realization on stage.

Declinazioni spettacolari, in scena e sullo schermo, dei principali motivi del fantastico perturbante: crisi dell’identità soggettiva (il doppio, la personalità multipla, la follia); incertezza degli statuti percettivi e cognitivi (indecidibilità tra realtà e sogno o allucinazione; destabilizzazione della percezione temporale: disgregazione della linearità cronologica, anticipazioni o flashback perturbanti, lacune o menzogne della memoria); lo spazio fantastico (trasformazione degli spazi domestici in spazi perturbanti; spazi labirintici e claustrofobici; il ruolo degli elementi di soglia e passaggio: porte, botole, corridoi, scale, tunnel).

Spectacular articulations, on both stage and screen, of the main motifs of the perturbing fantastic: the crisis of the subjective identity (the double, the multiple personality, madness); uncertainty of perception and cognitive states (impossibility of distinguishing between reality and dream or hallucination; destabilized time perception; disruption of chronological continuum, perturbing flash-forwards and flash-backs, voids and lies in memory); the fantastic space (transformation of domestic spaces into perturbing ones; labyrinthic and claustrophobic spaces; the role of threshold and passage elements: doors, trapdoors, corridors, stairs, tunnels).

Elementi stilistici e retorici. Si indagheranno, in particolare, tutti quegli accorgimenti e quelle figure di stile su cui si gioca il fondamentale gioco tra il visibile e il non visibile, la visione e il suono, il racconto verbale e il dato percepito, a costituire le diverse gradazioni e le possibili progressioni di presenza dell’elemento fantastico (elusiva, allusiva o ostensiva). In relazione al tema centrale della visione sarà inoltre analizzato il ruolo degli elementi di raddoppiamento della realtà percepita e di accrescimento della sua ambiguità: specchi, schermi, simulacri.

Stylistic and rhetorical elements. We will investigate all the devices and stylistic figures that underlie the fundamental interplay between visible and invisible, vision and sound, oral tale and perceived act. We will also consider the role that these devices play in representing the different degrees and the possibly increasing presence of the fantastic element, in either elusive, allusive or ostensive forms. With regard to the central theme of vision, we will also analyse the role of the elements that redouble perception and enhance its ambiguity: mirrors, screens, and simulacra.

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