Il giorno 5 Febbrario 2021 si è tenuta la Giornata di studi su Filologia, Letteratura e DH. Metodi digitali per la ricerca letteraria e la critica testuale organizzata dal Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere (Dipartimento di Eccellenza 2018-2022)
Dopo la presentazione iniziale delle Coordinatrici del sotto-progetto Patrimonio Letterario-Filologico e Digital Humanities, le Prof.sse Anna Bognolo e Maria Adele Cipolla, sono intervenuti i relatori.
Federico Boschetti, Creare e interrogare corpora annotati tramite Domain-Specific Languages
L’annotazione digitale di testi letterari è un’attività che deve tener conto di più forze in gioco, talvolta contrastanti, fra cui: la libertà dello studioso nell’aggiungere metadati funzionali a dare risposte alle sue ipotesi di ricerca; la leggibilità dell’annotazione anche da parte di specialisti in discipline umanistiche senza approfondite conoscenze in Digital Humanities; la necessità di aderire a standard che garantiscano l’interoperabilità con altre risorse digitali.
L’adozione di Domain-Specific Languages (DSLs) nell’ambito degli studi filologici e letterari è uno dei tentativi sperimentati con successo per trovare un equilibrio fra tali forze in gioco. Un DSL è un linguaggio formale descritto da una Context-Free Grammar focalizzato su un ristretto dominio di conoscenza e creato per risolvere specifici compiti. Per questo ciascuno studioso può creare o adattare un DSL in base alle proprie esigenze, in modo che l’annotazione mantenga alta leggibilità, sia machine actionable e possa essere convertita in tutto o in parte in altri linguaggi standard (principalmente XML-TEI).
Lo scopo del seminario è stato quello di mostrare i principi dell’annotazione tramite DSL, presentare casi di studio sia nell’ambito dell’ecdotica sia nell’ambito dell’ermeneutica digitale e, infine, mostrare come avviene l’interrogazione sui testi annotati.
Fabio Ciotti, Per una critica del giudizio computazionale negli studi letterari
Che genere di conoscenza del letterario possiamo trarre mediante i più recenti metodi computazionali di tipo essenzialmente quantitativo? Con quali limiti e entro quali condizioni di applicabilità essi possono essere assunti nell’indagine critica? In questo intervento a partire dalla discussione di alcuni esempi di studi quantitativi e di alcune più attente metodologiche del distant reading è stata formulata una proposta di inquadramento teorico ed epistemologico degli approcci computazionali di nuova generazione che si basa sul superamento del metodo interpretativo come unica modalità di comprensione e spiegazione dei fatti letterari e culturali.
Franz Fischer, Ritorno al Futuro. La critica del testo è intrappolata nel passato? E perché dovrebbe interessarci?
La filologia ha sviluppato una vasta gamma di metodi raffinati e strumenti per la rappresentazione critica di testi letterari e documenti storici, in formato sia analogico che digitale.
Estendendo e ampliando le funzionalità del libro, le edizioni digitali forniscono conoscenze e informazioni sulla tradizione dei testi, che per qualità, quantità e analiticità non sono realizzabili con la stampa. Tuttavia, intrappolati nel passato, i filologi digitali inavvertitamente sminuiscono le future potenzialità della disciplina – minacciandone la sussistenza stessa – e sono forzati a conciliare la filologia vecchia e nuova e, in qualche modo, a ritornare al futuro. Dopo la presentazione di alcune delle caratteristiche più note delle edizioni scientifiche, è stato tracciato un possibile scenario futuro, dove la critica testuale sia concepita e integrata nell’ecosistema digitale emergente.
Gli interventi sono stati registrati e sono disponibili al seguente link YT dell’Università di Verona https://www.youtube.com/watch?v=99wQu3VrNFg